Radiazioni

 

 

Di radiazioni ionizzanti ho parlato a lungo e, proprio perché ne ho parlato a lungo, pensavo di non dover mai scrivere un articolo di questo tipo.

È il 17 Maggio del 2020, il mio caro amico Vincenzo mi telefona chiedendomi di andare da lui poiché sua figlia neonata è irrequieta ed ha le coliche.

Dato lo stretto rapporto tra noi, non avendo potuto recarmi da lui per rendere omaggio alla piccola nata pochi giorni prima, decido di andare direttamente a domicilio.

Giunto nella sua nuova casa inizio ad effettuare alcuni rilievi nei vari locali per determinarne la salubrità.

Ovviamente, eseguendo i test, come in tutte le abitazioni, riscontro si radiazioni ma, in quei locali, paiono essere troppe.

La concentrazione di radiazioni è veramente massiccia; continuo i rilievi nella stanza da letto dei bimbi e in tutte le altre stanze.

Analizzata l’ultima camera, quella matrimoniale, dopo aver testato la “zona culla” dissi:

“Vince, vieni che controllo anche te, già che siamo qui..” e aggiunsi – “se trovi tua figlia tutta su un lato della culla è perché qui in mezzo vi sono cinque punti radianti. Quest’area è da proteggere!” 

I test non mentono mai

Eseguendo i test sul suo corpo riscontrai una massiccia contaminazione da radiazioni ionizzanti polarizzate (gamma) su torace, reni e surreni.

“Vince, quel mal di schiena di cui mi parli, la stanchezza che provi è evidente derivi in primis da questo problema. Ti devi decontaminare”. aggiungendo – “e devi proteggere anche tua figlia, in presenza di radiazioni, nessun medicamento, farmaco o rimedio può risolvere la situazione”.

Storcendo il naso mi rispose con diverse obiezioni, tra cui, l’investimento di denaro necessario per la decontaminazione e, a suo dire, lo “sbattimento” di decontaminare cibi e bevande.

Forse per via dell’amicizia, forse perché per natura non sono insistente, mi limitai a rispondergli “beh, ora sai l’origine del tuo problema e sai anche come risolverlo. Quindi sai che è una cosa da fare.”

Terminato l’incontro ci salutammo come eravamo soliti fare. Nei mesi seguenti ci sentimmo ma ci vedemmo pochissimo, sia per i suoi che i miei impegni di lavoro.

22 Luglio 2021, 20.30 circa

Finita la mia giornata vedo diverse telefonate seguite da molti messaggi: “rispondi, si tratta di Vincenzo“. Credevo ne avesse combinata una delle sue con l’auto (era solito fondere qualsiasi motore gli capitasse a tiro) …invece.

La notizia più assurda, più brutta che potessi mai ricevere: “..è morto.”

“Ma che cazzo dici!” – risposi.  Capii che non si trattava di uno scherzo (Vince era il re degli scherzi e me ne combinava di ogni, ma non quel giorno).

Non voglio condividere il mio stato d’animo, né di allora né di adesso, mentre scrivo questo articolo. Concentriamoci solo su ciò che è essenziale.

Il giorno seguente mi recai a casa sua cercando di farmi spiegare cosa fosse successo e, descrivendomi i fatti, pensai subito ad una complicazione provocata da radiazioni.

Ricordo che dissi:

“avendo reni e surreni totalmente radiati è probabile abbia avuto un forte scompenso di potassio e, tale, abbia provocato aritmie e arresto cardiocircolatorio”.

Poi dubitai della mia diagnosi, non ci volevo credere.

Iniziai a pensare che, dato il litigio avvenuto con un tizio qualche giorno prima, fosse stato in qualche modo avvelenato o posto in condizione di stare male e morire.

Tuttavia, data la dinamica poco chiara decisi di non fare più supposizioni ed attendere il referto autoptico.

11 Settembre 2021

Finalmente, dopo tempi biblici (vai a capire perché oltre un mese per avere un referto) riesco ad averlo e, purtroppo, avevo ragione. Le cause:

  •  primaria: “Iperaldonismo Primario”
  •  intermedia: “Iperpiressia con ipokaliemia e aritmia ventricolare”
  • terminale: Edema polmonare acuto.

A Vincenzo è stato eseguito massaggio cardiaco per oltre quaranta minuti, tempo in cui i soccorsi hanno impiegato ad arrivare. (Faccio notare che l’ospedale più vicino si trova a sette minuti da casa sua) e non vi è stato nulla da fare.

Un intervento tempestivo avrebbe consentito a Vincenzo di salvarsi? Non lo possiamo sapere, probabilmente si.

Resta inciso che se solo mi avesse ascoltato, non si sarebbe trovato in quella situazione.

Decontaminandosi, in sei mesi, avrebbe risolto la causa primaria, non si sarebbe configurata la causa intermedia e, ovviamente, nemmeno terminale.

Conclusioni – radiazioni

Bisogna ricordare sempre che, le radiazioni ionizzanti gamma provenienti dal sottosuolo, sono mortali e generano sempre cancro e/o patologie neurodegenerative, squilibri psichiatrici.

Oltre ciò creano disturbi vari e provocano malattie (ad esempio diabete) e dipendenze da sostanze stupefacenti, alcolici e ludopatie*.

Evitare la decontaminazione è pericoloso per la vita stessa non deve essere MAI rimandata.

Questo articolo viene scritto con la speranza che tu, lettore, capisca quanto è importante ascoltare ciò che ho da dire riguardo un settore ancora sconosciuto ai più.

Ricordati anche che, tale materia esula dal campo medico e nessun medico può operare o dare consigli in questo settore.

Potrai definirmi arrogante e credimi, non mi importa. Ma almeno sarai vivo per poter fare della tua vita qualcosa di buono.

Magari, vivendo e risparmiando una ferita a “chi resta”, magari capendo che nessuno è davvero libero se ha rapporti con altri esseri umani e che l’evitare di prendersi cura di se, inevitabilmente, genera, anche a livello genealogico dei disordini che i tuoi discendenti dovranno espiare. 

*Se hai un familiare che ha il vizio del gioco, è alcolista e/o tossicodipendente, potrebbe non essere semplicemente, come lo definisci spesso in seduta “un coglione“.

Potrebbe avere un problema provocato da una massiccia contaminazione da radiazioni che non sa nemmeno di avere, semplicemente perché nessun professionista competente glielo ha mai spiegato. Inoltre, andando ad agire indirettamente sulla causa primaria di molte malattie (evitando l’esposizione a radiazioni) chi è malato ne può trarre sicuramente un enorme beneficio!

 

L’unica terapia efficace, è breve.

Klaus 

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